Il vero trattamento olistico non è esoterico ma radicato in uno spirito scientifico

Spesso quando si parla di un trattamento olistico abbiamo connotazioni di oli profumati, musica rilassante, protocolli basati su antiche tradizioni orientali. Insomma, un'esperienza piacevole ma fuori dagli schemi scientifici con dubbiosa efficacia.

 

L'insieme e le parti

Questi preconcetti distraggono dall'essenza dell'olismo. Olismo deriva dal greco 'Olos', che significa tutto/intero. Nel contesto del lavoro corporeo olismo vuol' dire: vedere – sentire - toccare la persona intera attraverso le parti e vedere – sentire – toccare le parti partendo dall'insieme. Quante volte capita che lavorando sull'allineamento della mandibola si notano cambiamenti sul bacino, sulla schiena e sulla postura in generale? E quante volte capita che la mandibola si rilassa quando il corpo intero è senza dolore o quando il cuore è in pace?

 

La scienza

Dal punto di vista scientifico è chiaro che tutte le parti e tutti i sistemi del nostro corpo sono interconnesse. Da un lato tutto serve, dall'altro se manca un dito o un rene possiamo continuare a funzionare perché l'insieme è più della somma delle parti. Progetti di ricerca e formazione medica come la PNEI, la Psiconeuroendocrinoimmunologia dimostrano che a livello biochimico il sistema psicologico, nervoso, endocrino e immunitario sono interconnessi in modo geniale e non sistemi separati gestiti da un centralino.

 

La pratica

A livello pratico possiamo osservare che possiamo simultaneamente essere in contatto con vari sistemi quando tocchiamo la pancia per esempio. La sensorialità della pelle attraverso il sistema nervoso ci mette in contatto con il cervello, agendo sullo stato psicologico della persona ma anche sulla sua percezione di sé. Attraverso i nervi nella pelle abbiamo anche già un effetto sugli organi sottostanti. Modulando il tocco scendiamo allo strato miofasciale sottostante e abbiamo un effetto sulle tensioni sia a livello addominale che su altre parti del corpo che compensano per queste tensioni, per esempio la schiena o il collo. Il tocco può inoltre sentire ed agire sulla mobilità e motilità degli organi, sulla respirazione diaframmatica e sul movimento craniosacrale di tutto il sistema.

 

Proprietà di un trattamento olistico

Quello che rende il trattamento proprio olistico è da un lato la consapevolezza dell'effetto che un certo tipo di tocco ha su altre parti e sistemi del corpo, e dall'altro lato la intenzione del tocco. Quindi il tocco olistico agisce sul piano fisico e psicologico, sull'involucro e sull'interno, sull'insieme e sulle parti e ha una potenzialità che manca negli approcci singolari. Se oltre a questi aspetti uno tenesse conto della alimentazione, il tessuto sociale, abitudini di movimento, e la psicologia della persona, è chiaro che 'sistemare' una spalla che fa male diventerebbe un capolavoro: un sogno per la medicina di oggi.

 

Oriente ed occidente

Nella medicina orientale l'approccio olistico è fondamentale e concetti come meridiani, chakra e campi energetici sono stati sviluppati per tracciare ed agganciare al sistema intero. In un'ottica più ampia ci sono molti punti in cui approcci orientali ed occidentali si sovrappongono, sopratutto tenendo conto che la rete fasciale connette tutto con tutto. Ho sempre visto il lavoro del Rolfing® come un ponte tra conoscenze occidentali ed orientali. Il Rolfing® lavora con la persona intera, toccando tutta la rete neuro-mio-fasciale nei sui dettagli e nella sua globalità, e lavorando con la percezione del movimento. Parafrasando Ida Rolf guardando un corpo umano diciamo: guarda dove fluisce bene l'energia! L'energia anche nel senso di qualcosa non visibile direttamente ma molto tangibile nella struttura che dà spazio alle articolazioni e rende la persona più leggera, consumando meno energia. Lavoriamo continuamente su dettagli anatomici con una chiara intenzione a livello del benessere e dell'allineamento della persona intera.

 

La maestranza consiste nella capacità di fare un lavoro che integra

Integrare non vuol' dire fare un po' di tutto, ma saper scegliere su quali punti lavorare per dare un beneficio all'insieme dell'essere umano. Una sinfonia di alternarsi tra dettagli e globalità. E qui entra in gioco sempre un tocco artistico/intuitivo/percettivo di che guida il processo. Sempre con la verifica finale: la persona si sente libera, intera, con i piedi per terra.

 

Olismo, healing e guarire

Nella lingua italiana, il termine 'guarire' riconduce ad una radice che significa 'mettersi al riparo'. In altre lingue come per esempio l'inglese e il tedesco abbiamo 'healing' e 'heilen', che riportano al termine 'holos' dal greco antico e significano sempre guarire, ma dall'ottica di rendere interi, integri.

Per guarire dai nostri mali non dobbiamo sempre metterci al riparo, ma aprirci a guardare oltre. Gli approcci olistici sono di grande aiuto, anzi obbligatori per avere risultati duraturi e trasformativi.